Attacchi di panico: come affrontarli?

Gli attacchi di panico sono un evento con il quale molte persone, ogni giorno, hanno a che fare. Tutti, almeno una volta, hanno sentito qualcuno a loro vicino parlare di questa problematica. Come affrontarla? Come evitare che abbia un impatto troppo negativo sulla qualità della vita? Nelle prossime righe, abbiamo raccolto alcuni consigli utili al proposito.

Cosa sono gli attacchi di panico?

Iniziamo dalle basi, entrando nel vivo della natura e delle caratteristiche del fenomeno degli attacchi di panico. Quando li si chiama in causa, si inquadra la manifestazione di uno stato improvviso di malessere psicofisico, che si palesa con sintomi che possono comprendere le palpitazioni, il sudore, la difficoltà nel muoversi.

A livello mentale, a dominare è una sensazione di pericolo non effettivamente presente.

Con una durata media che si aggira tra i 15 e i 20 minuti, l’attacco di panico viene generalmente percepito come più lungo dalla mente di chi lo vive.

Entrando nel vivo dei punti di vista della scienza ricordiamo che, secondo il DMS-5, si parla di attacchi di panico nel momento in cui si ha a che fare con almeno quattro evenienze in un ampio elenco di sintomi che comprende, tra le varie voci, la paura di morire, le vertigini, il senso di depersonalizzazione.

Un altro aspetto importante riguarda il fatto che, per tutto il mese successivo al primo attacco, il paziente vive con la continua preoccupazione di sperimentare nuovamente l’episodio.

Come si può leggere sul sito www.giovannamarianastasi.com, portale ufficiale di uno dei più famosi studi di psicoterapia a Padova, gli attacchi di panico tendono a comparire attorno ai 25 anni, coinvolgendo soprattutto le pazienti di sesso femminile.

Chiarita questa importantissima premessa, arriva il momento di capire cosa bisogna fare per affrontare gli attacchi di panico.

Come gestire gli attacchi di panico

Uno step fondamentale nella gestione degli attacchi di panico riguarda il riconoscimento dei sintomi. Si tratta di un aspetto di massima importanza soprattutto perché permette di distinguere questa evenienza dall’attacco cardiaco. Quest’ultimo si manifesta, per esempio, con un dolore sordo a livello del petto.

Altro passo che fa la differenza è l’apprendimento di specifiche tecniche di respirazione. Una delle più utili, conosciuta come tecnica a radici alternate, prevede quanto segue:

  • Trova un posto dove sederti con la possibilità di allungare bene la colonna vertebrale.
  • Appoggia delicatamente la mano sinistra sull’addome e porta in alto la destra.
  • Unisci l’indice e il medio di quest’ultima mano e appoggiali al centro della fronte.

A questo punto, con il pollice destro chiudi la narice corrispondente e, con lentezza, inspira dalla sinistra. Dopo aver trattenuto il respiro per un paio di secondi, stringendo entrambe le narici tra anulare e pollice destro, è arrivato il momento di liberare la narice destra e di ripetere, inspirando da quest’ultima, lo schema descritto nelle righe precedenti.

Un’altra strategia molto utile riguarda lo spostamento del focus. Può bastare davvero poco, anche solo accarezzare il proprio animale domestico.

Fondamentale è, inoltre, non vergognarsi e chiedere aiuto. Vivere l’esperienza degli attacchi di panico non vuol dire essere persone di scarso valore: significa semplicemente avere una fragilità dal punto di vista emotivo e il coraggio di impegnarsi per risolverla.

Essenziale è trovare professionisti altamente specializzati a cui rivolgersi. Il principale è lo psicoterapeuta, ossia lo psicologo che, dopo laurea e specializzazione, ha frequentato un ulteriore percorso di formazione di quattro anni, che gli ha permesso di acquisire tutti gli strumenti necessari alla gestione della relazione terapeutica.

Nel momento in cui ti imbatti nel sito di un professionista, controlla che sia iscritto all’albo degli psicologi e, tramite l’apposito numero di iscrizione, attraverso il sito della divisione regionale dell’Ordine, accertati in merito al suo percorso formativo e all’orientamento (il cognitivo- comportamentale è il più consigliato da chi soffre di attacchi di panico).

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