Come avviare un centro olistico nel 2021

centro olistico

Si sente parlare sempre più spesso di centri olistici, o di attività che nascono con l’obiettivo di aiutare i propro clienti nel raggiungimento del miglior benessere psicofisico attraverso terapie di diverso tipo.  

Non tutti però sanno cosa si nasconde dietro questo termine, e quali sono i servizi che un centro olistico può mettere a disposizione dei propri clienti.  

Ovviamente non ci sono solo coloro che vorrebbero saperne di più per godere di questi benefici, ma anche tutta una schiera di persone che vogliono offrire le proprie conoscenze al maggior numero di persone, aprendo un centro olistico dove esercitare la propria attività.  

In questo articolo troverai tutte le informazioni utili per sapere quali che sono i requisiti necessari per avviare un’attività olistica, i costi, quale partita iva bisogna aprire, e se c’è la possibilità di poter operare grazie a un franchising.  

Iniziamo però con qualche informazione di carattere generale,  

Cos’è un centro olistico 

Un centro olistico è un ambiente in cui si mettono in pratica terapie olistiche, o in cui vengono venduti prodotti naturali legati a quella che è la filosofia olistica.  

Per capire meglio cosa si intende con il termine “olistico”, è necessario risalire al greco olos che indica la globalità di qualcosa.  

Da qui deriva l’obiettivo delle terapie olistiche che puntano, infatti, alla cura della totalità dell’individuo, andando a lavorare sull’armonia tra il suo livello psicologico e quello somatico.  

La terapia olistica è ricca e complessa e, a seconda dell’individuo, può essere esercitata attraverso una o più tecniche tra cui le più conosciute sono l’aromaterapia, la cromoterapia, i fiori di Bach, la medicina tradizionale cinese e così via.  

Un centro olistico è quindi quello spazio in cui un operatore olistico, mette in pratica le sue competenze in materia, per permettere il raggiungimento del benessere totale (olistico) della persona.  

Quali sono i requisiti per avviare un’attività olistica? 

Decidere di avviare un’attività olistica significa esercitare a tutti gli effetti come libero professionista.  

Questo tipo di attività la si potrà svolgere o all’interno di una casa di proprietà, oppure presso uno studio, ma in entrambi i casi sarete classificati come libero professionista che utilizza un locale per svolgere massaggi benessere.  

L’alternativa è quella di svolgere la propria attività secondo l’uso promiscuo dell’abitazione, utilizzando quindi un’abitazione civile o popolare senza modificarne la destinazione d’uso.  

Molte delle norme che regolano questo tipo di attività variano da regione a regione e quindi, se si sta pensando di aprire uno studio olistico, il consiglio è quello di rivolgersi al proprio Comune di residenza e all’Asl, per conoscere le regole da seguire prima di incorrere in spiacevoli sorprese.  

Come detto infatti le norme igienico-sanitarie, e le regolamentazioni che riguardano gli spazi, possono cambiare significativamente a seconda della regione nella quale si vuole operare.  

Il requisito burocratico più importante è l’iscrizione alla CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato), che consente di avere il certificato che attesta la tua attività commerciale all’interno del codice ATECO 96.04.10

Questo certificato verrà poi inviato all’apposito ufficio del tuo comune di residenza per comunicare l’apertura di una nuova attività.  

La comunicazione permetterà all’ASL di verificare, in  un secondo momento, che gli ambienti in cui venga praticata l’attività siano a norma, e quindi adatti.  

Normalmente queste norme riguardano, tra le altre cose, spazi di uscita e di entrata, la dimensione delle stanze, l’altezza degli ambienti, presenza dei servizi igienici e l’illuminazione.  

È importante, in ogni caso, che gli ambienti nei quali si svolge l’attività di massaggio olistico, rispettino i requisiti igienico-sanitari prescritti dalla ASL di competenza.  

In genere riguardano gli spazi fisici di uscita, entrata, l’altezza degli ambienti e la dimensione delle stanze, l’illuminazione e i servizi igienici, le norme di sicurezza degli operatori massaggiatori e dei clienti. 

Quanto costa aprire un centro olistico 

Chi intende avviare questo tipo di attività, molto spesso decide di iniziare a praticarla dalla propria abitazione.  

Questo ovviamente per ridurre i costi iniziali, legati all’affitto di un locale esterno, anche se tutti non hanno lo spazio necessario all’interno della propria abitazione.

Inoltre per poter aprire un centro olistico, è necessario rispettare anche tutta una serie di norme igienico-sanitarie, che non sempre è possibile mettere in pratica all’interno della propria abitazione.  

Proprio per questo motivo è fondamentale, prima di iniziare l’attività, recarsi al comune di residenza o all’Asl per sapere quali accorgimenti apportare al proprio spazio per essere a norma.  

Mettere a norma la propria abitazione o un locale può essere una delle spese per iniziare l’attività, ma non è la sola.  

Infatti c’è da tenere conto anche dell’acquisto del materiale iniziale, e quello relativo al marketing per farsi conoscere da un numero più alto possibile di clienti. Senza considerare tutti i corsi di formazione da svolgere per poter avere l’abilitazione.

Il passaparola infatti può aiutare soprattutto all’inizio, ma non si può pensare di basare un’attività redditizia solo sulle conoscenze o sui clienti abituali.  

È importante anche continuare l’opera di aggiornamento personale, continuando a frequentare nuovi corsi, e restando sempre al passo con quelli con cui si ha dimestichezza. Anche queste sono da considerare spese collaterali, che devono sempre affrontate per offrire un servizio sempre migliore ai propri clienti.  

Qual è la partita iva da operatore olistico? 

Come dicevamo, per poter aprire uno studio olistico, o per praticare questa attività all’interno della propria abitazione, è necessario aprire una partita iva.  

Quella che riguarda gli operatori del settore, è la stessa che viene utilizzata dai liberi professionisti che svolgono attività come massaggi benessere. Per cui il codice ATECO sarà molto probabilmente il 96.04.10 “Servizi di centri per il benessere fisico”, che è lo stesso applicato anche per i centri di dimagrimento o di massaggi.

In ogni caso, nel momento in cui si stia anche solo pensando di iniziare questa attività, è consigliabile fissare un appuntamento presso un commercialista, che ci dirà con precisione tutti i passaggi utili per l’apertura della partita iva. 

Alle spese che abbiamo elencato prima vanno aggiunte anche quelle che comportano questa operazione, tra cui anche il costo di un bravo commercialista che sia in grado di accompagnarci per tutto il nostro progetto.  

Si può aprire un centro olistico in franchising? 

Una delle soluzioni per coloro che stanno pensando di aprire uno studio olistico, è quello di affidarsi a una catena di franchising.

In questo modo l’avviamento dell’attività è certamente più veloce e pratico, ma tanti aspetti del tuo centro olistico dovranno sottostare a quelli che sono i paletti stabiliti dalla casa madre, come ad esempio i prezzi dei trattamenti e i prodotti utilizzati.  

Aprire in franchising, inoltre, aiuta sicuramente tutta la parte iniziale legata al marketing visto che si parla di brand già conosciuti e che necessitano per forza di meno investimenti pubblicitari. 

Decidere invece di non affidarsi a un franchising, ma di pensare a tutto in maniera autonoma può dare più soddisfazioni personali a partire dalla gestione autonoma di strategie e di guadagni.  

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